Paraffina – prodotti chimici – Fitoterapia Blog

Paraffina – Prodotti chimici – Fitoterapia Blog

paraffina

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La paraffina è un prodotto che deriva dalla raffinazione del petrolio. Si ottiene dai residui della distillazione del petrolio rimasti dopo la totale evaporazione dell’olio. Nel 1859 Robert Chesebrough determinò questa sostanza dandole il nome di paraffina che deriva dalla parola tedesca wasser (acqua) e dalla parola greca elaion (olio). La paraffina è costituita da idrocarburi saturi. La migliore è quella bianca trovando impiego nella farmaceutica e nella cosmetica; le meno pregiate sono il petrolato ambrato, il petrolato giallo e il petrolato marrone che sono inquinate da residui cancerogeni di raffinazione, ovvero idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e vengono impiegate nell’ industria e nella produzione dei lubrificanti ma anche per la produzione dell’olio di paraffina. La paraffina è una sostanza inodore semisolida generalmente incolore con punto di fusione a circa 37°C. È solubile nel cloroformio, nel benzene, nel disolfuro di carbonio e nell’olio di trementina. Nel 1829 Reichenbach invece scoprì nel catrame di legno questa sostanza denominata poi paraffina. 

La terapia, la cosmesi, l’igiene, la produzione del cibo e l’ambiente sono letteralmente invasi da prodotti chimici. La massiccia presenza di questi prodotti chimici è connessa a effetti collaterali e danni da conoscere per poter attuare strategie tese a ridurre il loro impatto sulla salute. Oggi la paraffina è usata nella preparazione di pomate medicinali, nei balsami per labbra, nei prodotti per l’infanzia, nelle creme cosmetiche, nei prodotti per rasatura, nei balsami per capelli, nei gel intimi e nei dentifrici. Essendo un derivato del petrolio, una normativa europea del 2004 ha però considerato il paraffina una sostanza potenzialmente cancerogena per la potenziale presenza di residui cancerogeni, i sopracitati idrocarburi policiclici aromatici che l’Unione europea ha catalogato nella frase di rischio R45 con la nota N specifica delle sostanze che possono provocare il cancro. Quindi una buona regola è farne un uso discriminato e consapevole. Sulla’ etichetta sono diversi i sinonimi a indicare paraffina come ad esempio: paraffina, olio minerale, paraffina liquida, olio di paraffina. La paraffina trova anche un uso alimentare diffuso soprattutto nei paesi del nord Europa, questa sostanza viene utilizzata per “inguainare” formaggi e salumi per impedire, grazie alla sua idrofobicità, la formazione di muffe e quindi permettendo una più lunga conservazione. Questo trattamento viene riservato anche al nostrano caciocavallo.

L’uso cosmetico che si fa del paraffina è legato alla sua capacità occlusiva che è in grado di mantenere l’idratazione della pelle trattenendone l’umidità creando anche una barriera protettiva, ma questo effetto apparentemente benefico ha diversi risvolti negativi. Il potere idratante è dunque determinato dalla proprietà occlusiva del paraffina che blocca l’evaporazione dell’acqua transepidermica. Ovviamente non ha nessuna capacità di aumentare l’idratazione tantomeno nessuna proprietà emolliente. Il paraffina ostruisce i pori della pelle proprio perché è impermeabile e insolubile in acqua, aumenta l’attività comedogena, controindicato su una pelle grassa o acneica, sulle scottature anche quelle solari aumenta il calore dell’epidermide ritardandone il processo riparatorio. Questa occlusione continua grazie all’impiego di prodotti cosmetici che contengono paraffina interagisce con le molecole di collagene favorendone la degradazione perché impedisce l’assorbimento di nutrienti a livello epidermico e spinge l’epidermide stessa a richiamare acqua e nutrienti dall’interno, questo può ripartire il collagene favorendo la comparsa di rughe. Anche i rischi per la salute e l’ambiente sono molteplici: gli idrocarburi presenti nel paraffina vengono assorbiti e stoccati nel tessuto adiposo dove permangono a lungo, inoltre questo tipo di contantaminanti passa anche attraverso il latte materno. Come si evince da uno studio effettuato nel 2011 il corpo umano risulta contaminato da questo tipo di idrocarburi in dose piuttosto evidente e preoccupante. La contaminazione avviene per assorbimento cutaneo, per inalazione e per assunzione orale tramite cibo. Presenti inoltre gli xenoestrogeni. Le sostanze nocive presenti nel paraffina non sono finite, bisogna ricordare la presenza di diossano (1,4-diossano) un noto cancerogeno. Una malattia che può insorgere è la polmonite lipidica. Può succedere che piccole quantità di paraffina, o altre sostanze grasse, vengano inalate e vadano a finire nei polmoni, non potendo il corpo umano metabolizzare la paraffina, può insorgere un’infiammazione ai polmoni.

Conoscere i prodotti chimici consente ai consumatori di minimizzare quando e se possibile il loro impatto sulla salute e sul benessere della persona e dell’ambiente. La qualità di vita dipende ogni giorno di più dalla capacità culturale del singolo soggetto per riconoscere in che modo egli è esposto alla chimica, soprattutto quella dannosa, consentendogli un minimo di autodifesa. Gli alimenti, le terapie, i prodotti per l’igiene e i cosmetici possono essere scelti dal consumatore o paziente con l’obiettivo primario di ridurre carichi impropri dannosi alla salute e di vivere in una corretta relazione con gli altri.