Palestra e fitoterapia
In palestra la fitoterapia può essere impiegata da colui che intraprende un’attività fisica per i più disparati motivi. Ci si può rivolgere alla fitoterapia per aumentare la sopportazione della fatica fisica, la resistenza durante la sessione di allenamento, il miglioramento della performance. I rimedi di fitoterapia sono caratterizzati da una buona tollerabilità e dalla compatibilità con l’etica sportiva. L’impiego di fitoterapia nella realtà della palestra può essere nella fase preparatoria, in quella di accompagnamento e in quella di recupero, oltre che nella eventuale gestione dei traumi anche in accompagnamento ad altre terapie. La fitoterapia prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie e per il mantenimento del benessere.
La fitoterapia è l’approccio più antico di pratica terapeutica umana dopo l’imposizione delle mani. L’applicazione di fitoterapia è presente in tutte le grandi civiltà del passato. La fitoterapia moderna trae spunto dal suo passato, ma si avvale di tutti gli strumenti di validazione usati dalla medicina. Le piante sono fra le principali fornitrici di sostanze medicamentose, tali da ispirare non di rado la terapia farmacologica. La consultazione delle schede di fitoterapia online non sostituisce in nessun caso la visita e la prescrizione di un medico. Le indicazioni più frequenti per l’impiego della fitoterapia per la palestra sono la gestione della resistenza, il recupero post allenamento anche in associazione a traumi o la prevenzione degli stessi.
I comportamenti adattativi dell’atleta durante le sessioni in palestra sono dipendenti dalla metodica di allenamento e dallo stress percepito. Queste regolazioni adattative dipendono dai sistemi metabolico, neurovegetativo, endocrino ed immunitario. L’organismo risponde fisiologicamente all’aumentato fabbisogno durante la stimolazione della performance e risponde alle sollecitazioni alle durante la prestazione stessa.
Le applicazioni maggiori della fitoterapia inerenti la palestra sono:
- gestione delle infiammazioni
- gestione della fatica
- gestione dello stress
L’effetto antinfiammatorio di alcuni principi attivi in fitoterapia, consente di contenere la somministrazione dei farmaci modulatori della flogosi e della acidificazione tissulare tipica durante intense sessioni di attività fisica in palestra. Alcuni rimedi invece sono impiegati per la loro attività adattogena o ricostituente nell’accompagnare l’atleta nella condizione fisica di aumentato fabbisogno. La fitoterapia è una terapia idonea a ristabilire un equilibrio del sistema neurovegetativo. Il corretto rapporto tra sistema simpatico e parasimpatico è fondamentale per contenere le molteplici risposte adattative implicate nello stress inerente la palestra . In fitoterapia sono diversi i rimedi impiegabili dai soggetti che praticano un’attività sportiva in palestra e possono agire su più fronti, inoltre si possono scegliere in base all’esigenza del momento e in associazione tra loro. I più conosciuti sono:
Guaranà (Paullinia cupana), i frutti di questa pianta contengono caffeina, teobromina, teofillina, tannini e polifenoli. La percentuale di caffeina presente nella pianta è tra le più elevate ma il suo rilascio è più lento rispetto alla caffeina derivante dalla pianta del caffè, quindi ha un effetto meno intenso ma persistente. Promuove la lipolisi ed ha un effetto termo genico. Il guaranà è considerato un tonico, cardiotonico a bassa tossicità. Una precauzione d’uso va riservata alla presenza di ulcere duodenali e usato con cautela in soggetti cardiopatici, in gravidanza e allattamento.
Tè verde (Camelia sinesis), questa pianta contiene polifenoli, caffeina, teobromina, teofillina, aminofillina, teanina e catechine. Svolge un’attività termogenica e antiossidante, promuovendo la trasformazione dei grassi in energia e al contempo contra la formazione di radicali liberi derivanti dalla stessa attività termo genica. La sua azione termogenica è rafforzata dalla presenza dell’epigallocatechina gallato (EGCG) che amplifica l’attività della caffeina prolungandone l’azione di rilascio.
Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus), conosciuto come il ginseng siberiano la droga è costituita dalla radice; contiene glucosidi, polisaccaridi e composti fenolici. Trova impiego nelle astenie funzionali, nelle convalescenze e per aumentare il rendimento atletico. Ha la capacità di diminuire la frequenza cardiaca durante l’esercizio muscolare. Considerato un adattogeno svolge la sua funzione di stimolo sul SNC e del sistema endocrino.
Erba medica (Medicago sativa), in fitoterapia viene comunemente imoiegata la pianta intera, i suoi principali costituenti sono: sali minerali, protidi, clorofilla, vitamine (C,K,D,B2,B6), saponine, steroli, isoflavoni. Svolge un’attività corroborante e remineralizzanti apportando sali minerali e aminoacidi.
Avena (Avena sativa), la droga è rappresentata dalle parti aeree e dai semi germinati; i suoi costituenti sono: flavonoidi, saponine triterpeniche, zinco, ferro, manganese, vitamine B1,B2, D, E, carotene, minerali.La trigonellina, contenuta nelle cariossidi, è uno stimolante neuromuscolare. Le sue azioni principali sono quella di tonico nervino e cardiaco, sedativo e blando antidepressivo; Molto considerata per il suo contenuto di oligoelementi. Ottimo rimedio per gli stati di esaurimento psicofisico, la fatica e le convalescenze.
Rodiola (Rhodiola rosea), la sua origine d’impiego è nella tradizione popolare russa, oggi molto apprezzata in Europa per la sua azione adattogena validata da numerosi studi. I suoi principali componenti sono: acidi organici (citrico, malico, ossalico, succinico, gallico), terpeni, manganese, flavonoidi, glicosidi, oli essenziali. Migliora l’apprendimento, la memoria e le sportive, favorisce lo sviluppo della massa magra, inoltre svolge un’attività antidepressiva favorendo la diffusione del 5-HTP nel tessuto nervoso.
Arnica (Arnica montana), i suoi costituenti sono alcoli triterpenici e flavonoidi che conferiscono a questa pianta un’attività antinfiammatoria, analgesica, antinevralgica e capillarotonica; è in grado dunque di esercitare una distensione dei tessuti implicati nel danno, ridurre la flogosi, riassorbire gli edemi e tonificare i vasi.
Fieno greco (Trigonella foenum-graecum), la droga è costituita dai semi maturi; i principi attivi contenuti sono: alcaloidi, quali trigonellina e carpaina, flavonoidi, quali vitexina, quercitina, luteolina, mucillagini, proteine, olio essenziale, vitamine A, B1, C, ferro e acido linoleico. I semi vantano dunque un alto valore nutrizionale. Trova buon impiego come ricostituente e rinforzante. A livello locale, i cataplasmi esplicano un’azione revulsiva sui processi infiammatori.
La fitoterapia è consentita durante sessioni di ginnastica o pesisitica in palestra siaa livello agonistico che amatoriale, con la valutazione dei singoli principi attivi corrispondenti al caso. La fitoterapia è prescritta e somministrata da un medico dopo una valutazione del soggetto secondo un preciso protocollo di inclusione nel trattamento. Le interazioni con la nutrizione, la tipologia di allenamento, la prestazione in gara e soprattutto con ogni forma di altra terapia è oggetto di valutazione preliminare al trattamento. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici, oggi consultabile anche online, permettono una verifica semplice sull’operatore. La fitoterapia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma stabilisce con esse una virtuosa sinergia.
Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia a Roma
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