Uva Ursina in Fitoterapia

Uva Ursina in Fitoterapia

L’Uva Ursina (Arctostaphylos uva ursi) é una pianta utilizzata in fitoterapia. E’ una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Ericaceae. L’Uva Ursina è nota anche come uva orsina, uva selvaggia o uva dell’orso e deve il suo nome al fatto che gli orsi ne risulterebbero molto golosi, probabilmente attratti dalle dolci bacche . Originaria del Nord America, l’Uva Ursina è ampiamente diffusa in tutto l’emisfero boreale; presente nel nostro Paese dove cresce sulle zone montagnose fino ad una altitudine di circa 2.400 metri s.l.m. Predilige luoghi ombreggiati, boschi, sottoboschi, luoghi sassosi o zone rocciose. Fiorisce in primavera- inizio estate. In fitoterapia si impiegano le foglie ma il frutto è molto apprezzato per farne marmellate. L’Uva Ursina ha piccole foglie sempreverdi, spesse, coriacee, spatolate, sono verdi e lucide sulla pagina superiore; hanno una evidente nervatura e finemente reticolate visibile su entrambe le facce; hanno il bordo liscio lievemente riflesso verso la pagina inferiore.  Leggi tutto.

Elicriso in fitoterapia

Elicriso in Fitoterapia

 

L’Elicriso (Helichrysum) é una pianta utilizzata in fitoterapia. E’ conosciuto anche come semprevivo o sempiterno a causa della natura scagliosa e coriacea delle brattee che avvolgono i fiori, rendendoli durevoli nel tempo per colore e profumo. Il genere Helichrysum appartiene alla famiglia delle Compositae ed è costituito da oltre cinquecento specie, è una pianta erbacea perenne, originaria dell’Europa meridionale, cresce spontaneamente in tutto il bacino del Mediterraneo ma è presente in Africa in Asia e in Australia. In Italia il più diffuso è l’Helichrysum italicum, cresce in luoghi incolti e pietrosi, assolati e aridi ma anche sabbiosi. E’ un arbusto che può arrivare a 30 cm di altezza, con fusto eretto molto ramificato e foglie piccole, lanceolate; il colore della pianta un caratteristico grigio-verde argentato dato dalla fitta peluria biancastra che la ricopre; i firi dell’Elicriso sono di un giallo intenso sono ligulati e tubolari riuniti in capolini che formano densi corimbi all’apice dello scapo fiorale.  Leggi tutto.

Giuggiolo in Fitoterapia

Giuggiolo (Zizyphus jujuba)

Il Giuggiolo (Zizyphus jujuba) è una pianta appartenente alla famiglia delle Rhamnace, conosciuta in Italia con il nome di Giuggiolo. Il Giuggiolo è un arbusto o piccolo albero originario della Cina meridionale e dell’Asia centrale, oggi presente anche nel bacino del Mediterraneo. Il Giuggiolo predilige la penombra di boschi e siepi. Il Giuggiolo può raggiungere i 10 m di altezza, il suo fusto piuttosto contorto è provvisto di una coppia di piccole spine ad ogni nodo e di rami zigzaganti che danno origine al nome della pianta. Il legno di Giuggiolo è molto apprezzato per la sua durezza; il frutto è una drupa ovale di colore rosso bruno, marrone a maturità; commestibile e dal gradevole sapore acidulo più dolce quando molto maturo sono comunemente chiamate giuggiole; il Giuggiolo viene chiamato anche il dattero cinese e impiegato per marmellate e decotti nelle tradizioni culinarie. Il Giuggiolo ha piccole foglie alterne caduche, di forma ovata e sono verdi lucenti e coriacee.
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Cassia Nomame in fitoterapia

 

Cassia Nomame

La Cassia nomame (Cassia mimosoides) appartiene alla famiglia delle Leguminosae, si impiegano in fitoterapia le parti aeree. La Cassia è una pianta spontanea annuale, originaria delle zone tropicali, particolarmente diffusa in Africa ed Asia. La Cassia cresce ai margini delle foreste, sui terreni sabbiosi dei fiumi ed, in genere, in tutte le aree umide. La Cassai ha un fusto peloso che talvolta lignificandosi rende la pianta perenne; le foglie della Cassia sono piccole e aguzze, le sue infiorescenze sono costituite da uno a tre fiori gialli. Raggiunge l’altezza di 150 cm. Vi sono alcune varianti della specie Cassia mimosoides. Al genere Cassia appartengono altre specie, una delle più note è la Cassia angustifoglia (Senna), dalla composizione e dalle proprietà fitoterapiche completamente diverse.  Leggi tutto.

Ortica in Fitoterapia

Ortica in Fitoterapia

L’Ortica è molto impiegata in fitoterapia. Appartiene alla famiglia delle Urticaceae, piante erbacee annuali o perenni, alte dai 50 ai 150 cm che nascono spontanee ovunque fino a circa 2500 m s.l.m. soprattutto vicino alle case dove ci sono detriti di sostanze organiche, ovvero terreni molto azotati. La radice dell’Ortica è rizomatosa, strisciante, provvista di numerose radichette. Il fusto è eretto a sezione quadrangolare. Le foglie sono ovali-cuoriformi, opposte, provviste di picciolo con i margini dentati e ricoperte da numerosi peli urticanti. I fiori sono piccoli e poco appariscenti, di colore verdastro, riuniti in lunghe spighette che compaiono da giugno ad ottobre. Il frutto è un achenio che contiene un solo seme.  Il nome Ortica deriva dal latino “urere = bruciare” in riferimento ai suoi peli urticanti. Tutta la pianta è ricoperta da una fitta peluria urticante. Dell’ortica esistono numerose specie, le più importanti sono:

Urtica dioica

Pianta perenne dioica, ovvero ci sono piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili.  Leggi tutto.

Alga Klamath in Fitoterapia

Alga Klamath in Fitoterapia

Le microalghe alghe verdi-azzurre sono da millenni conosciute nella medicina orientale per le loro molteplici proprietà terapeutiche e considerate un valido e completo rimedio nella fitoterapia odierna; i guerrieri Aztechi le consideravano il segreto della loro forza. Sono dei procarioti (cianobatteri), organismi primordiali monocellulari. A differenza dei microrganismi eterotrofi, non necessitano di complessi mezzi di coltura ed utilizzano l’energia luminosa per organicare il carbonio. Provengono dal lago Klamath, situato tra le montagne del centro-sud dell’Oregon. Il lago Klamath è poco profondo, con una media di appena 35 piedi, il che significa che si scalda molto velocemente, grazie anche alla sua posizione nel sud dell’Oregon che lo espone ad una certa quantità di luce solare, il che fornisce l’habitat ideale per la fotosintesi. Le alghe fioriscono da milioni di anni nel lago Klamath. Di grande importanza è il fatto che il lago Klamath è assolutamente esente da insetticidi, antiparassitari, erbicidi, fungicidi, diossine, D.D.T.  Leggi tutto.