Ortica in Fitoterapia
L’Ortica è molto impiegata in fitoterapia. Appartiene alla famiglia delle Urticaceae, piante erbacee annuali o perenni, alte dai 50 ai 150 cm che nascono spontanee ovunque fino a circa 2500 m s.l.m. soprattutto vicino alle case dove ci sono detriti di sostanze organiche, ovvero terreni molto azotati. La radice dell’Ortica è rizomatosa, strisciante, provvista di numerose radichette. Il fusto è eretto a sezione quadrangolare. Le foglie sono ovali-cuoriformi, opposte, provviste di picciolo con i margini dentati e ricoperte da numerosi peli urticanti. I fiori sono piccoli e poco appariscenti, di colore verdastro, riuniti in lunghe spighette che compaiono da giugno ad ottobre. Il frutto è un achenio che contiene un solo seme. Il nome Ortica deriva dal latino “urere = bruciare” in riferimento ai suoi peli urticanti. Tutta la pianta è ricoperta da una fitta peluria urticante. Dell’ortica esistono numerose specie, le più importanti sono:
Urtica dioica
Pianta perenne dioica, ovvero ci sono piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili. Si riconoscono facilmente in quanto nelle “piante femminili” i fiori sono riuniti in spighe pendule mentre nelle “piante maschili” i fiori sono riuniti in spighe erette; si diversificano ovviamente anche per la presenza dei diversi organi di riproduzione, facilmente riconoscibili.
Urtica urens
A differenza dell’Ortica dioica è una pianta annuale, è di dimensioni inferiori ed è monoica, ovvero porta nello stesso individuo sia fiori femminili che fiori maschili ed è molto più urticante.
Entrambe sono utilizzate per le loro proprietà. Dell’Ortica si utilizzano tutte le parti della pianta giovane, eccetto i semi. Le foglie possono essere raccolte tutto l’anno, meglio se in primavera – estate. Il rizoma e le radici vanno raccolti in autunno. Per raccogliere l’ortica bisogna munirsi di guanti in quanto i suoi peli urticanti penetrano molto facilmente nella pelle dando una sensazione di prurito che però scompare dopo pochi minuti senza ulteriori effetti collaterali. L’Ortica perde le sue capacità urticanti dopo circa 24 ore dalla raccolta o con la bollitura. Le proprietà dell’Ortica si conoscevano già nell’antichità. Nel “Herbario Nuovo” (1585) Castore Durante ne descrive le sue molteplici virtù. Le sue proprietà terapeutiche in fitoterapia sono ben note e scientificamente comprovate. I pricipali componenti dell’Ortica sono: urticoside, clorofilla, xantofilla, secretina, tannini, sali minerali (silicio, ferro, calcio, manganese e potassio). Altri componenti sono: vitamina C, carotene, acido gallico, tannini, acido folico. Il liquido irritante dei peli contiene istamina e acetilcolina e acido formico. L’Ortica è una pianta emostatica, antireumatica, cicatrizzante, vasocostrittrice e antiflogistica. L’Ortica può essere usata come decotto, come succo, come infuso, sciroppo o cruda. L’Ortica svolge un’azione disintossicante, depurativa e tonica dell’organismo aiutando ad eliminare gli acidi urici, ottimo astringente intestinale, utile per l’artrite e per l’anemia. Ha inoltre un forte potere emostatico e antiemorragico se applicata localmente. Nella fitoterapia tradizionale sono noti i cataplasmi delle foglie di ortica sbollentate e tritate, ottime per le irritazioni cutanee e per le ferite, in quanto ha un effetto cicatrizzante. Utilizzando esternamente il succo fresco combatte la perdita dei capelli e rinforza il cuoio capelluto. E’ molto efficace in caso di seborrea, forfora, acne ed eczema. La sua attività astringente in lozioni topiche è apprezzata per contrastare la pelle grassa. Le sue ottime proprietà conosciute da tempo trovano impiego anche in cucina. L’Ortica è molto apprezzata dal punto di vista alimentare e nutrizionale, risulta essere un ottimo ingrediente nei piatti della tradizione popolare. Si usa nelle minestre, in zuppe, risotti e frittate. Si può utilizzare come sostitutivo in tutte quelle pietanza che utilizzano spinaci, dal gusto leggermente acidulo, risulta essere molto gradevole. Dell’Ortica non devono essere utilizzati i semi perché tossici. Se inavvertitamente si tocca una pianta di Ortica, si ha una forte sensazione di bruciore dovuta all’istamina, all’acetilcolina e all’acido formico tutte sostanze contenute nei peli che appena vengono toccati si rompono iniettando le sostanze urticanti. E’ meglio non sfregarsi ma aspettare qualche minuto ed il prurito passa da solo senza ulteriori effetti collaterali. Si può trovare immediato sollievo passando sulla parte del bicarbonato umido. Urtica urens è anche un rimedio dell’omeopatia classica, impiegata generalmente alla diluizione D6.
L’Ortica è un’ottima pianta foraggera dagli indubbi valori nutrizionali e salutari, inoltre sembra rendere i bovini particolarmente resistenti alle malattie infettive, fa aumentare la produzione di latte delle vacche e conferisce ai cavalli un manto più lucente. Le foglie costituiscono, inoltre, un valido e del tutto innocuo colorante per medicinali, cosmetici, prodotti igienici e liquori. Con queste si può anche tingere di un bel verde la lana (la radice, invece, tinge in giallo). L’Ortica, pur essendo una pianta infestante, esplica un’azione rivitalizzante sulle piante che le crescono vicino (come pure la Camomilla) in modo particolare sulle aromatiche (specialmente sulla menta), delle quali pare faccia aumentare il contenuto in olio essenziale. Inoltre, il macerato d’Ortica, ottenuto facendo macerare la pianta intera in acqua per 12 ore, se spruzzato sulla pianta infestata dagli afidi, la libera da questi parassiti senza dover ricorrere a prodotti tossici L’Ortica essendo molto ricca di sali minerali e clorofilla è un ottimo fertilizzante per le piante d’appartamento. Si possono annaffiare le piante impiegando dell’acqua dove si è lasciata macerare dell’ortica per una settimana nella proporzione di 500 gr per 5 litri d’acqua. In molte tradizioni popolari dell’Europa centrale, si crede che una pianta di Ortica allontani i fulmini se gettate nel focolare. Altre credenze popolari sostengono che portare con se una pianta di ortica allontani influssi negativi tenendosi al riparo da malefici. In passato con l’Ortica si usava flagellare le parti doloranti del corpo affette da dolori reumatici per stimolare benefiche reazioni. Dai fusti delle piante di Ortica si ricavavano fibre tessili molto resistenti, simili alla canapa. Questa pratica è ancora diffusa in alcune popolazioni della Siberia occidentale. Inoltre è un’ottimo colorante per i tessuti delicati come la lana: le foglie tingono di verde mentre le radici di giallo risulta inoltre esserei un innocuo colorante per medicinali, cosmetici, prodotti igienici e liquori. L’Ortica ha anche un’azione insetticida, infatti facendo macerare in acqua le foglie per circa 12 ore si può usare questa soluzione come rimedio naturale contro gli afidi delle piante. A livello industriale l’Ortica viene utilizzata per estrarre la clorofilla della quale è ricchissima. Si dice “essere pungente come l’ortica” in riferimento a persone che feriscono con le proprie parole, come pure si dice “ci crescono le ortiche” in riferimento a luoghi abbandonati per il fatto che l’Ortica cresce nei luoghi incolti. Un altro detto popolare è “gettare la tonaca all’ortica” in riferimento al fatto che viene abbandonata fuori mano. Il suo significato è comunque positivo in quanto considerata una pianta solare ed ha quindi un significato propiziatorio positivo.
La somministrazione di fitoterapici esige competenza ed è pertanto consigliabile rivolgersi a un medico esperto. Eccessi e difetti nei dosaggi possono essere causa di disturbi piuttosto che la loro soluzione. L’automedicazione è certamente poco raccomandabile. Un trattamento in nutrizione clinica associata fitoterapia non si contrappone né sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario esso stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia a Roma