La dieta è utile per modificare quelle abitudini alimentari che favoriscono l’insorgenza delle malattie infiammatorie del digerente. La dieta valuta il carico glicemico degli alimenti per individuare una sequenza d’introduzione opportuna che rispetti i ritmi circadiani. Il recupero della circadianità del cortisolo è fondamentale per l’ influenza sulle malattie autoimmuni. La perdita della circadianità del cortisolo, cosi detto “ cortisol flat” coincide sia con autoimmunità sia con ipotiroidismo. Le retroazioni ormonali tra acrofase del cortisolo, insulina e produzione di TSH sono importanti per una complicanze più frequenti della caliachia. Una valutazione del PRAL Potential Renal Acid Load degli alimenti introdotti è necessaria per evitare la formazione di un bolo alimentare iperacido e pertanto irritante la muscosa intestinale. Spasmi e dolore sarebbero altrimenti la conseguenza. Anche una situazione metabolica caratterizzata da disidratazione e riduzione della capacità digestiva enzimatica favorisce l’insorgenza di episodi acuti caratterizzati da dolore addominale importante. Carenze nutrizionali primarie o secondarie degli elettroliti necessari alla peristalsi possono aggravare il quadro e sono pertanto oggetto di misurazione bioimpedenziometrica. In particolare gli elettroliti testati, sono necessari per i potenziali d’azione implicati nella propulsione del bolo alimentare ingerito. Per la corretta propulsione sono infatti necessarie precise percentuali di elettroliti allocati peraltro nei compartimenti opportuni.
Una sequenza nutrizionale verificata tramite la dieta è calcolata per ristabilire la fisiologia nei seguenti parametri:
- recupero dell’idratazione
- riduzione dell’infiammazione cronica,
- riduzione dell’acidosi
- riduzione dell’ossidoriduzione
- recupero della massa magra
- recupero della circadianità nei feed back ormonali
- recupero della capacità digestiva enzimatica
Cibo e cura sono interconnessi da precisi rapporti ormonali, biochimici e metabolici. La fitoterapia offre il suo aiuto nella gestione delle intolleranze alimentari soprattutto nell’attenuazione dell’espressione sintomatica. Sono diversi i rimedi naturali che possono essere impiegati favorevolmente, possono essere dei desensibilizzanti o supportanti delle diminuite capacità digestive fino a ristabilirne un adeguato equilibrio insieme ad una dieta coerente stabilita per il suo ripristino. Il trattamento tramite dieta è integrativo e non sostitutivo di altri strumenti di terapia. Si consiglia di rivolgersi a un medico, verificando l’iscrizione dell’operatore presso Ordine dei Medici, assicurandosi che operi le scelte in terapia tramite l’ analisi della composizione corporea. La fitoterapia non si contrappone ne sostituisce le linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione
Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia a Roma