Trattamento dell’ influenza in fitoterapia
I rimedi di fitoterapia per il trattamento dell’ influenza sono un valido ausilio terapeutico, soprattutto per i limitati effetti collaterali. L’influenza è una malattia stagionale caratterizzata prevalentemente da sintomi respiratori e/o intestinali. I pazienti affetti da influenza accusano generalmente febbre, tosse, raffreddore, dolori articolari, dolori muscolari, nausea, vomito, dolori intestinali e diarrea. Nel singolo paziente si possono manifestare alcuni dei sintomi indicati e non altri secondo la sensibilità personale e delle caratteristiche epidemiche. La malattia influenza può pertanto presentare una prevalenza di sintomi respiratori, una prevalenza di sintomi intestinali o l’alternanza di queste possibilità. Collabora all’insorgenza della malattia un virus RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae. L’influenza è conosciuta sin dagli albori dell’umanità. Il termine linguistico influenza deriva dall’assunzione degli antichi che le epidemie fossero dovute all’influenza dei pianeti. La malattia dura pochi giorni e guarisce spontaneamente in molti soggetti. Per alcuni però essa può essere origine di complicanze a volte anche letali. Si tratta di soggetti con predisposizioni e vulnerabilità preesistenti che l’influenza slatentizza originando, solo in quei casi, problemi sanitari considerevoli. In molti altri casi però l’influenza guarisce anche spontaneamente dopo pochi giorni, lasciando al massimo una stanchezza o astenia postinfluenzale che può durare anche alcune settimane.
In caso d’ influenza ci si rivolge al medico per ogni valutazione personale. Sebbene le spiegazioni astrologiche dell’influenza siano state da tempo abbandonate della scienza, ancora oggi non sono chiari i motivi e le cause di un’epidemia. Gli osservatori influenzali rilevano vere e proprie onde di propagazione della malattia con insorgenza a focolai distribuiti sul pianeta. L’interesse sociale alla comprensione e difesa dalle onde epidemiche è eminente in tutti gli stati con sistemi sanitari evoluti, che devono fare fronte a richieste di aiuto di dimensione e intensità considerevoli.
Il trattamento convenzionale dell’ influenza è sintomatica. S’impiegano farmaci antifebbrili, antidolorifici e antibiotici per la copertura delle eventuali superinfezioni batteriche. L’influenza è prevenuta nei sistemi sanitari evoluti con vaccinazioni di massa. I problemi connessi alla terapia convenzionale sono gli effetti indesiderati da farmaci e da vaccini. Inoltre il virus dell’influenza è molto variabile nelle sue caratteristiche richiedendo aggiornamenti costanti del vaccino, che deve essere ripetuto pertanto almeno ogni stagione.
In questo contesto la fitoterapia può essere associata agli strumenti convenzionali sia per la terapia, sia per la prevenzione dell’influenza. I pazienti da includere correttamente nei protocolli di trattamento esclusivamente di fitoterapia riguardo l’ influenza non sono però portatori di rischi sanitari particolari, per i quali vale la regola di associare i rimedi biologici al trattamento secondo linee guida convenzionali. Rimedi di fitoterapia complessi per l’influenza associano piante medicinali indicate per la cura dell’influenza ad altre indicate prevenirla. La terapia inizia a fine estate o all’ingresso autunnale e si estende per tutti i mesi freddi. Il trattamento in fitoterapia dell’influenza è certamente indicato, sempre che sia accertata la diagnosi da un medico competente ed escluse altre patologie più impegnative con simile sintomatologia. I rimedi più frequentemente prescritti in fitoterapia per la sintomatologia sono:
Echinacea (Echinacea angustifolia), l’Echinacea contiene derivati caffeoilici (echinacoside), olio essenziale, e altri composti. Svolge un’attività immunomodulante, in altre parole sostiene l’attività del sistema immunitario ed inoltre ha proprietà antinfiammatorie. Viene impiegata sia come coadiuvante, sia nella prevenzione delle infezioni ricorrenti del tratto respiratorio superiore. L’Echinacea è di largo uso nella cura e prevenzione delle malattie invernali. Sconsigliata alle persone sensibili alle piante della famiglia delle composite. Inoltre l’echinacea può interagire con altre terapie del sistema immunitario ed è controindicata nelle malattie autoimmuni.
Talvolta, per le sue proprietà, l’echinacea induce un aumento della temperatura. Le specie di Echinacea erano utilizzate dai Nativi Americani come depuratrici del sangue e come cura per numerose malattie (infezioni, ferite, eczemi, reumatismi, sifilide, emorroidi) o come antidolorifico generico. All’inizio del Novecento si usava questa pianta per trattare il morso della vipera e alcune malattie infettive quali il tifo e la difterite.
Acerola (Malpighia Glabra), denominata ciliegia delle Indie occidentali, dai frutti maturi è ricavato un succo da cui si ottiene un estratto ad altissimo contenuto in complesso vitaminico C (acido ascorbico e bioflavonoidi), contiene poi vitamina A, vitamine del gruppo B in particolare B1, B6, PP e alcuni minerali, soprattutto calcio e ferro. Trova impiego nella fragilità capillari, negli stati febbrili e nelle malattie da raffreddamento e per aumentare le difese immunitarie. Può favorire l’iperacidità gastrica e l’iperossaluria.
Noni (Morinda citrifolia), viene utilizzato il succo del frutto, conosciuta e impiegata da almeno 1000 anni nelle isole della Polinesia. Contiene un alcaloide, la pro-xeronina. L’integrazione a base di estratti e succo di noni permetterebbe di normalizzare le strutture proteiche e le funzioni a esse legate ed è dunque indicata come stimolante delle difese immunitarie.
Uncaria (Uncaria tomentosa), pianta proveniente dal continente sudamericano se ne usano la corteccia e le radici. E’ una pianta ricca di alcaloidi del gruppo dell’oxindolo, in particolare rincofillina e isorincofillina. Ritroviamo anche epicatechina, delle procianidine e dei fitosteroli. L’uncaria potenzia l’attività delle cellule natural killer (NK) e dei linfociti T citotossici che sono cellule del sistema immunitario capaci di distruggere le cellule diventate anormali. Pertanto il suo principale impiego è per le malattie da raffreddamento delle prime vie aeree e come preventivo immunostimolante. E’ controindicata la somministrazione di questo estratto in pazienti che devono seguire terapie immunosoppressive. E’ sconsigliabile in gravidanza, durante l’allattamento e al bambino di età inferiore ai 9-10 anni di età.
La corretta associazione delle piante indicata nel singolo paziente deve essere operata da un medico esperto di fitoterapia. Il medico valuta la situazione clinica, le interazioni delle singole piante tra di loro e sopratutto la relazione corretta con i farmaci eventualmente assunti dal paziente per altri motivi. In tal modo la fitoterapia è correttamente indicata e non contrapposta alle linee guida di medicina convenzionale. Una tutela del paziente indispensabile per ottimizzare i risultati ed evitare effetti collaterali.
Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia a Roma