Depressione e Fitoterapia

Depressione e fitoterapia

Per la depressione i rimedi di fitoterapia applicabili al trattamento sono un valido ausilio terapeutico, soprattutto per i limitati effetti collaterali. La parola “depressione” indica sia una patologia delle emozioni appartenente alle nevrosi, sia una patologia della mente appartenente alle psicosi. La fitoterapia può essere un supporto per il paziente affetto da una  depressione lieve. Nella depressione sono coinvolti anche i campi emozionali. Il campo emozionale depressione è una lesione della capacità di un individuo nell’ occuparsi bastevolmente di sé. La depressione come campo è determinata dall’incapacità e dalla rassegnazione del paziente che culmina in una melanconia profonda con abbandono delle cure e attenzioni rivolte in precedenza a se stesso. Talvolta questo campo emozionale è scatenato da un evento risentito come” minaccia al proprio nido” e in tal caso si descrive come depressione reattiva. Il lutto, la perdita, il fallimento, la separazione, la perdita di ruolo sociale o il pensionamento possono essere risentiti come una disgregazione del “nido” in senso figurato, in tal modo scatenando la reazione depressiva. Indicatori della depressione quale campo emozionale sono i seguenti sintomi:

  • diminuzione di interesse o piacere per le attività
  • perdita o aumento di peso
  • insonnia o ipersonnia
  • agitazione o rallentamento psicomotorio
  • astenia
  • disforia
  • difficoltà alla concentrazione
  • difficoltà a decidere
  • melanconia
  • isolamento sociale
  • disagi somatici associati


La depressione è una frequente causa di disfunzionalità nei paesi ad alto tenore di vita e precede talvolta malattia somatiche anche impegnative. La prevalenza del disturbo depressivo tende a elevarsi con la maggiore età, evidenziando che lo stile di vita di alcune società esclude gli anziani dalla partecipazione e dal piacere di vivere.

Il trend osservato negli ultimi anni è caratterizzato inoltre da un progressivo abbassamento dell’età con rischio depressivo, includendo nell’isolamento tipico dell’anziano, fasce di età che non dovrebbero essere considerate tali. La depressione in questi pseudo – anziani non è una difficoltà ad accettare il decadimento fisico e psicologico come fenomeni naturali, ma l’esternalizzazione dalla società di coloro che dalla stessa non sono più ritenuti utili.
Le cause del campo emozionale depressivo sono molteplici e diverse scuole di pensiero si contrappongono in merito. Concorrono in misura diversa alla depressione cause genetiche, psicologiche, somatiche, sociali, biologiche, iatrogene e alimentari. Meglio è accettare una multicausalità della depressione con prevalenza diversa nel singolo caso.

Sul piano ormonale vari studi hanno confermato che eventi risentiti come depressivi, soprattutto se prolungati nel tempo, sono in grado di ridurre il tasso di alcuni neurotrasmettitori come la serotonina e la noradrenalina e d’iperattivare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene con conseguente aumento del cortisolo nel sangue.

Depressione e fitoterapia

Depressione e fitoterapia

È quindi chiaro come la depressione sia una malattia complessa, dovuta a più cause e legata a una complessa rete di sistemi neurali.
Oltre certi limiti la risposta depressiva non è più idonea alla gestione sensata di un evento, ma diviene una condizione caratterizzata da sofferenza talvolta anche notevole. In tal caso è necessario un trattamento. La terapia convenzionale della paura consiste nella prescrizione di psicofarmaci e/o psicoterapia. Nel campo della medicina biologica, la fitoterapia può svolgere un ruolo nel trattamento delle depressioni lievi, aiutando l’equilibrio del neurotrasmettitore serotonina e agendo soprattutto sulla sintomatologia, migliorando la risposta e il tono del paziente nei confronti degli insulti subiti o risentiti. Una buona anamnesi e una visita medica sono essenziali per la diagnosi iniziale e sopratutto per escludere qualunque malattia organica, che possa provocare o peggiorare gli stessi sintomi.

I principali rimedi impiegati per la depressione in fitoterapia sono:

Iperico (Hypericum perforatum), conosciuto anche come l’erba di S.Giovanni è uno dei rimedi più specifici e conosciuti per la depressione lieve o moderata e i disturbi del tono dell’umore. Sono importanti le precauzioni d’uso soprattutto in associazione ad alcuni farmaci , come ad es. pillola anticoncezionale e antibiotici, per aumentata fotosensibilizzazione derivante dall’uso di iperico, in particolar modo nei fototipi chiari e per gli inibitori delle MAO per interazione fra i due prodotti. I suoi costituenti principali sono le ipericine , dei derivati di iperoside, iperforina e olio essenziale. La maggiore attività dell’iperico in fitoterapia è svolta nei confronti di sindrome depressiva e disturbi ansioso-depressivi, comprovata da molteplici studi clinici. L’iperico inibisce la recaptazione della serotonina con un’attività simile ai farmaci antidepressivi di questa categoria ma senza effetti collaterali propri del farmaco.

Griffonia (Griffonia simplicifolia), il costituente principale di questa pianta africana è l’aminoacido 5-idrossitriptofano (5-HTP), che è un precursore della serotonina, il neurotrasmettitore coinvolto nelle principali attività neuronali. La carenza di questo neurotrasmettitore è associata a disturbi del sistema nervoso come la depressione. Diversi studi dimostrano che l’apporto di 5-HTP biodisponibile è utile per la regolazione dei livelli di serotonina nelle cellule nervose.

Rhodiola (Rhodiola rosea), è considerata una pianta adattogena molto utile a fronteggiare situazioni di stress con una validità comprovata; favorisce inoltre la diffusione del 5-HTP nel tessuto nervoso; migliora l’efficienza fisica ed intellettuale.

Escholzia (Escholzia californica), ha un effetto sedativo sul sistema nervoso centrale, impiegata nel trattamento dell’ansia e come ipnoinducente in casi di insonnia; l’escholzia appartiene alla famiglia delle Papaveraceae; agisce anche come rilassante della muscolatura liscia dell’intestino, non induce assuefazione e dipendenza. Impiegata tradizionalmente anche nel trattamento di cefalee vasomotorie.

Melissa (Melissa officinalis), i suoi componenti principali sono acido rosmarinico, flavonoidi e olio essenziale; ha un’azione ansiolitica, sedativa, carminativa e spasmolitica. Comunemente impiegata in fitoterapia in caso di ansia e spasmi gastrointestinali di origine nervosa. Generalmente il suo fitocomplesso è associato ad altri rimedi nelle preparazioni di fitoterapia, dove opera in sinergia per una maggiore efficacia sulla problematica. Da considerare una eventuale azione ipotiroidea emersa in alcuni studi clinici; peraltro risulta molto ben tollerata.

Passiflora (Passiflora incarnata), questa pianta ricca di flavonoidi è impiegata in fitoterapia per la sue attività spasmolitica , ansiolitica e sedativa. Molto apprezzata anche in pediatria come sedativo negli stati di agitazione nervosa e nelle insonnie. La sua efficacia terapeutica è convalidata da diversi studi e in fitoterapia se ne consiglia l’uso sia da sola che in associazione ad altri rimedi per il trattamento di ansia e d’ausilio nella depressione.

 

La nutrizione clinica e un maggior equilibrio nello stile di vita contribuiscono al risultato. La somministrazione di fitoterapia dovrebbe essere pertanto preceduta da un inserimento del paziente nella nutrizione clinica. La corretta associazione delle piante indicata nel singolo paziente deve essere operata da un medico esperto di fitoterapia e dopo l’inserimento del paziente in un programma nutrizionale. Il medico valuta le interazioni delle singole piante tra di loro e sopratutto la relazione corretta con i farmaci eventualmente assunti dal paziente per altri motivi. In tal modo la fitoterapia non si contrappone alle linee guida di medicina convenzionale ma stabilisce con essa una fruttuosa cooperazione.

Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia a Roma