Ortica in Fitoterapia

Ortica in Fitoterapia

L’Ortica è molto impiegata in fitoterapia. Appartiene alla famiglia delle Urticaceae, piante erbacee annuali o perenni, alte dai 50 ai 150 cm che nascono spontanee ovunque fino a circa 2500 m s.l.m. soprattutto vicino alle case dove ci sono detriti di sostanze organiche, ovvero terreni molto azotati. La radice dell’Ortica è rizomatosa, strisciante, provvista di numerose radichette. Il fusto è eretto a sezione quadrangolare. Le foglie sono ovali-cuoriformi, opposte, provviste di picciolo con i margini dentati e ricoperte da numerosi peli urticanti. I fiori sono piccoli e poco appariscenti, di colore verdastro, riuniti in lunghe spighette che compaiono da giugno ad ottobre. Il frutto è un achenio che contiene un solo seme.  Il nome Ortica deriva dal latino “urere = bruciare” in riferimento ai suoi peli urticanti. Tutta la pianta è ricoperta da una fitta peluria urticante. Dell’ortica esistono numerose specie, le più importanti sono:

Urtica dioica

Pianta perenne dioica, ovvero ci sono piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili.  Leggi tutto.

Alga Klamath in Fitoterapia

Alga Klamath in Fitoterapia

Le microalghe alghe verdi-azzurre sono da millenni conosciute nella medicina orientale per le loro molteplici proprietà terapeutiche e considerate un valido e completo rimedio nella fitoterapia odierna; i guerrieri Aztechi le consideravano il segreto della loro forza. Sono dei procarioti (cianobatteri), organismi primordiali monocellulari. A differenza dei microrganismi eterotrofi, non necessitano di complessi mezzi di coltura ed utilizzano l’energia luminosa per organicare il carbonio. Provengono dal lago Klamath, situato tra le montagne del centro-sud dell’Oregon. Il lago Klamath è poco profondo, con una media di appena 35 piedi, il che significa che si scalda molto velocemente, grazie anche alla sua posizione nel sud dell’Oregon che lo espone ad una certa quantità di luce solare, il che fornisce l’habitat ideale per la fotosintesi. Le alghe fioriscono da milioni di anni nel lago Klamath. Di grande importanza è il fatto che il lago Klamath è assolutamente esente da insetticidi, antiparassitari, erbicidi, fungicidi, diossine, D.D.T.  Leggi tutto.

Rusco in Fitoterapia

Rusco in fitoterapia

Il Rusco appartenente alla famiglia delle liliaceae e usata in fitoterapia, è conosciuta con il nome popolare di pungitopo. Etimologicamente la parola Rusco deriva dal termine Ruscum o Ruscus dal latino con il quale veniva appunto indicato il pungitopo indicato anche come rovi. Il Rusco era conosciuto e indicato da Virgilio nel I sec.a.C. , da Plinio il Vecchio nel I sec. d.C. L’eventuale discendenza del termine potrebbe derivare da rusticus (“delle campagne”) e questo perché la gente di campagna (in latino rustici) utilizzava le fronde pungenti di Rusco aculeatus per proteggere le vivande dai topi: da questo medesimo uso deriva il nome volgare “pungitopo”.

Aculeatus significa “che porta aculei” e si riferisce alla pungente spinescenza apicale dei cladodi. Un altro uso tradizionale del Rusco consisteva nel legare a due corde dei grossi mazzi della pianta e farli scorrere nella canna fumaria dei camini per toglierne la fuliggine.  Leggi tutto.

Agrimonia in Fitoterapia

Agrimonia in fitoterapia

 L’Agrimonia (Agrimonia Eupatorium) è una pianta erbacea perenne usata in fitoterapia appartenente alla famiglia delle Rosacee, può raggiungere 60 cm. di altezza, le sue foglie sono dentellate di colore grigio-verde con fusto cilindrico, eretto e peloso. I fiori sono gialli a cinque petali e raccolti in spighe.

Agrimonia Eupatoria in Fitoterapia

Agrimonia Eupatoria in Fitoterapia.
È conosciuta per le sue proprietà medicinali già ai tempi di Plinio il vecchio, utilizzata per le affezioni al fegato.

Fiorisce all’inizio dell’estate. I frutti sono acheni. Questa pianta è molto diffusa in gran parte delle regioni del mondo, anche in Italia cresce spontaneamente nei prati, nei pascoli, nelle siepi, in luoghi soprattutto soleggiati. In fitoterapia vengono utilizzate le parti aeree. I componenti dell’agrimonia sono : acido ursolico, tannini catechici, fitosteroli, olio essenziale, flavonoidi (quercetina, kaempferolo), acido silicico, citrico,malico, nicotinico, acido ascorbico, vitamine K e B1. Grazie alla presenza di triterpeni e tannini l’agrimonia, per uso esterno, vanta una buona azione antinfiammatoria, cicatrizzante, antisettica ed analgesica.  Leggi tutto.