Addome e fitoterapia
La riduzione dell’ addome è un frequente problema per il quale il paziente richiede rimedi di fitoterapia, soprattutto per i limitati effetti collaterali. L’ addome è una la risposta biologica caratterizzata dall’aumento della circonferenza addome è in relazione a svariate condizioni o patologie, ognuna per motivi diversi culminante in un aumento dell’ingombro addominale.
Per molti secoli precedenti all’attuale però questa stessa dimensione di addome non era considerata con allarme dalle persone, ma rappresentava uno dei segni del benessere sociale e nutrizionale. La forte riduzione del problema della fame nel secolo scorso, peraltro solo in alcune parti del globo e il mutato senso estetico, hanno trasformato totalmente la percezione del paziente difronte allo specchio e la valutazione del suo addome.
L’aumento dell’ addome segnala oggi al paziente una nutrizione non adeguata, invecchiamento biologico, necessità di modificare l’abbigliamento indossato, svalutazione estetica, stress nella vita e magari anche una possibile patologia. L’allarme che deriva da questa valutazione spesso soggettiva e personale di fronte allo specchio o al partner spiega la forte richiesta di intervento su questo tema. Le cause dell’ addome sono numerose e certamente merita di essere citata come prima la possibilità di un rapporto alterato con il cibo. Mai come negli ultimi sessanta anni di storia in alcuni paesi il cibo è stato più che abbondantemente disponibile. Inoltre tale cibo ha subito per via della preparazione industriale un degrado della qualità e una severa alterazione per intervento chimico. Si è assistito pertanto ad un aumento della ingestione di enormi masse di cibo piacevole e purtroppo anche scarsamente valido. Inoltre il principio della rotazione dei cibi assunti, caratterizzante molte altre culture oltre la nostra, è stato abbandonato e sostituito dall’abitudine ad assumere giornalmente sempre gli stessi alimenti. In questo contesto si gonfia l’ addome come espressione di una introduzione di cibo errata nella massa, nella qualità e infine nella varianza giornaliera. Esistono poi patologie della digestione, certamente più frequenti in chi male si alimenta, che in modo aspecifico si esprimono con quella turbulenza digestiva e aumento della massa grassa che chiamiamo nel linguaggio comune ” addome gonfio” o semplicemente “pancia”.
La prima tappa nella terapia dell’ addome è la nutrizione clinica. Attraverso la diagnostica bioimpedenziometrica è necessario verificare i reali rapporti di massa nel soggetto esaminato ed eruire strumentalmente la sua sequenza nutrizionale corretta. Una eccessiva massa grassa può determinare infatti addome gonfio anche in un soggetto magro. La massa grassa tende infatti ad accumularsi proprio attorno all’ addome. Una dieta dimagrante può aggravare i rapporti tra massa magra e massa grassa rendendo l’ addome ancora più evidente di prima. La nutrizione clinica è invece concepita per un abbattimento selettivo o almeno prevalente della massa grassa, ottenendo una riduzione della circonferenza dell’ addome. Successivamente all’impostazione della nutrizione clinica, nei pazienti che risultino affetti anche da disturbi digestivi segue una visita medica idonea a stabilire le cause e l’ allocazione di questi disturbi. La fitoterapia può essere di ausilio per taluni di questi disturbi digestivi, per l’equilibrio delle masse e per il dimagrimento localizzato. Un’altro aspetto da non sottovalutare è la valutazione dei campi emozionali espressi dal paziente. Non di rado le patologie del digerente e dunque interferenti con l’ addome, sono in relazione ad ansia, depressione o rabbia.
L’alimentazione comune praticata da soggetti con massa magra è spesso una sequenza alimentare iperacida e caratterizzata da eccessi di zuccheri raffinati. Inoltre l’ordine circadiano degli alimenti introdotti contrasta non di rado con la fisiologia. Questa condizione favorisce tramite le retroazione ormonali coinvolte, la destrutturazione di massa magra per supplire alle carenze di acqua, sistemi tampone e glicogeno. La correzione della dieta con sequenze nutrizionali calibrate anche per l’ equilibrio acido base favorisce il trattamento della massa magra. La somministrazione di fitoterapia per la cura delle malattie dovrebbe essere pertanto preceduta da un inserimento del paziente nella nutrizione clinica. La terapia con rimedi di fitoterapia oltre a rappresentare un presidio per la terapia stessa, costituisce un importante strumento per la prevenzione. La fitoterapia richiede, esami clinici, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali la fitoterapia possa costituire alternativa o integrazione. La somministrazione di fitoterapia esige competenza ed è pertanto consigliabile rivolgersi a un medico esperto in medicina biologica. Eccessi e difetti nei dosaggi possono essere causa di disturbi piuttosto che la loro soluzione. L’automedicazione è certamente poco raccomandabile. Il trattamento in fitoterapia non si contrappone né sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la fitoterapia stabilisce con esse una virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità per la gestione integrata dei pazienti.
Dott. Fabio Elvio Farello, Fitoterapia a Roma